Bora-hansgrohe, incertezza sulle ragioni della scarsa condizione di Peter Sagan
Preoccupazione per le prestazioni di Peter Sagan. Probabilmente per la prima volta nella sua carriera, il campione slovacco stupisce nel deludere le attese, apparendo lontano dai suoi standard, non solo in termini di risultati, ma soprattutto delle modalità in cui questi sono arrivati, specialmente nelle grandi corse ormai pienamente iniziate. Se la nota positiva alla Milano – Sanremo sembrava poter far pensare che l’attesa fosse terminata, con l’arrivo del pavé le cose sono andate piuttosto male, con il tre volte iridato che non è riuscito mai a giocarsi realmente il successo.
Il 17° posto era arrivato al termine di una corsa d’attacco alla E3 Harelbeke era ancora tutto sommato incoraggiante, ma poi il 32° in una Gand – Wevelgem corsa più sulla difensiva e ancor di più l’11° domenica al Giro delle Fiandre lasciano perplesso l’entourage del 28enne di Zilina. La spiegazione inizialmente era un virus intestinale che lo aveva colpito prima della Tirreno – Adriatico, ma non basta a spiegare quanto successo dopo, almeno non da solo.
“Ovviamente, non ha aiutato – concede Patxi Vila, ormai tra i suoi più fidati collaboratori – Forse è stato più colpito di quanto pensavamo. Non è una scusa, ma non ha aiutato. Stiamo inseguendo risultati e la forma giusta. Al momento però non arriva. Non riusciamo a ritrovare le sensazioni che aveva in passato e dobbiamo capire perché succede. Dobbiamo analizzare cosa non sta andando e provare a cambiarlo”.
Non si tratta dunque di una scelta per poter essere più in forma in vista alla Liegi – Bastogne – Liegi, alla quale Sagan debutterà quest’anno. “Sanremo, Fiandre e Roubaix sono i suoi tre grandi obiettivi, quindi mentirei se dicessi che abbiamo ritardato tutto. Non è vero. Lo vogliamo al 100% dalla scorsa settimana”. La situazione è tuttavia ben diversa, con le ragioni che vanno dunque ancora chiarite, senza escludere potenzialmente anche questioni non strettamente legate all’aspetto sportivo, con anche il divorzio che potrebbe avere influenzato.
Vila comunque non vede la situazione un completo disastro ricordando come al Fiandre “non è stata una brutta corsa” visto che “era nel gruppo di testa”. Ma ovviamente per il fenomeno slovacco gli obiettivi son sempre altissimi. “Siamo qui per vincere e quando non ci riusciamo è una delusione – conclude – Ci lavoriamo da sei mesi almeno. Abbiamo visto un buon Peter, migliore alla fine che nella fase centrale. Sta arrivando, ma non è ancora al meglio della forma. È una delusione, ma è lo sport e dobbiamo guardare avanti”.
Super Top Sales Ekoï! Tutto al 60%: approfittane ora! |
Ascolta SpazioTalk! |
Ci trovi anche sulle migliori piattaforme di streaming |
Io ho una tesi naturalmente da prendere con le pinze ma ricordo che l’anno scorso sagan al Tour de France volava , in seguito alla caduta riportata nelle ultime tappe non è stato più lo stesso. Da quel momento Sagan non è più tornato su quei livelli fallendo obiettivi alla sua portata come europei e neanche lontanamente vicino al mondiale, in questo inizio di stagione lo abbiamo visto staccarsi su terreni dove l’anno prima era lui a fare la differenza. Non vorrei si porti dietro ancora gli strascichi di quella caduta, oltre al malanno che ha avuto a inizio stagione. Che ne pensate voi ?
Sicuramente il malanno di inizio stagione influenza non poco, ma l’impressione è che possano essere anche fattori morali esterni al ciclismo
Veramente anche io avevo pensato la stessa cosa. Dopo la violenta e traumatica caduta al Tour, dalla quale è uscito fisicamente disfatto, non mi sembra più lo stesso